PRINCIPALI LUOGHI
nei dintorni
Palazzo Sansoni Trombetta
Costruito alla metà del Settecento, Palazzo Sansoni-Trombetta, sede del Municipio di Pontassieve, occupa il lato settentrionale dell'antica piazza del Castello, oggi piazza Vittorio Emanuele II, dove un tempo si svolgeva il mercato settimanale delle granaglie.
Entrando nel vestibolo d'ingresso possiamo osservare, sulla destra, lo stemma della famiglia Trombetta, che acquistò il palazzo nell'Ottocento.
Salendo il doppio scalone si accede alla Sala Grande, ampio e luminoso salone coperto da un soffitto a cassettoni, in cui possiamo ammirare un ciclo di affreschi attribuiti al pittore ottocentesco Ferdinando Folchi. Il ciclo, realizzato probabilmente tra il 1865 e il 1870, quando Firenze era capitale del Regno d'Italia, illustra le storie di sette donne italiane, famose per aver compiuto atti eroici a difesa delle loro città.
Al centro campeggia lo stemma dei Trombetta tra l'Italia che regge la bandiera dell'unità appena conquistata e la Grecia che, ancora assoggettata all'Impero Ottomano, guarda pensosa l'Italia, reggendo una statuetta di Minerva, dea della guerra. Sullo sfondo l'isola di Corfù, terra d'origine dei Trombetta, e Firenze, loro città d'elezione.
Da alcuni anni nella Sala delle Colonne di Palazzo Sansoni-Trombetta, appositamente restaurata, il Comune di Pontassieve organizza mostre dedicate ad artisti di fama internazionale quali Guttuso, Annigoni, Ligabue, Beato angelico.
Ponte mediceo
L'antico ponte in mattoni che attraversa il fiume Sieve per collegare il vecchio borgo di Pontassieve con la frazione di San Francesco del comune di Pelago, risale al 1555, anno in cui, a seguito della piena del Sieve del 1548 che distrusse il ponte precedente, il granduca Cosimo I de' Medici commissionò a Stefano di San Piero a Ponti e al figlio Tommaso la costruzione di un nuovo ponte, realizzato probabilmente su progetto di Bartolomeo Ammannati. Fu restaurato sul finire del Settecento per ordine di Pietro Leopoldo di Lorena, quando il granduca fece aprire la strada regia del Casentino e quella per San Godenzo e successivamente intorno al 1950, dopo i danni provocati dalla Seconda Guerra Mondiale.
Cappella della Misericordia
Al suo interno sono custodite una tavola di scuola fiorentina del 1500 raffigurante una Madonna in trono con Santi e una bella tela seicentesca, anch'essa di scuola fiorentina, raffigurante la Madonna del Carmine, entrambe provenienti dalla chiesa di santa Maria in Ancone.
Chiesa di San Francesco
Oltrepassato il ponte mediceo si giunge alla chiesa di San Francesco a Sieve, preceduta da un bel portico seicentesco. L'interno barocco conserva una cinquecentesca Madonna con Bambino in terracotta invetriata e varie opere del pittore ottocentesco Pietro Pezzati. Da segnalare anche il coro ligneo datato 1667.
Sotto l'altar maggiore, un prezioso paliotto in legno intagliato e dorato del XVII secolo, è conservata la reliquia di San Pellegrino.
Acone
Acone è una frazione del comune di Pontassieve che sorge in una zona collinare alle pendici di Monte Giovi sulla riva destra del fiume Sieve. Il bel paesaggio è dominato da oliveti, vigneti e boschi di querce e castagni. Lo stretto legame tra il paesaggio e lo sviluppo rurale è testimoniato dalle attività principali che sono la produzione di olio extravergine di oliva e di vino Chianti Rufina.
Nella piccola frazione possiamo ammirare l'antica chiesa di Santa Maria in Ancone, la cui fondazione risale al 925, che ebbe fra i suoi patroni la celebre famiglia fiorentina dei Donati.
Nel 1910 la chiesa fu completamente restaurata da Leto e Galileo Chini. A quest'epoca risalgono la decorazione dell'abside, il paliotto d'altare in ceramica, e la lunetta con l'Assunta sul portale d'ingresso.
Parco Culturale della Memoria a Montegiovi
A nord dell'abitato di Pontassieve si trova il Monte Giovi, un complesso montuoso formato dai prolungamenti della dorsale appenninica di Monte Morello e Monte Senario, il cui massiccio raggiunge l'altitudine di 992 metri.
Nel 2008 la Provincia di Firenze insieme alle comunità montane "Montagna Fiorentina" e "Mugello" e ai comuni di Borgo San Lorenzo, Dicomano, Pontassieve e Vicchio ha istituito sul Monte Giovi il "Parco culturale della Memoria", dedicato alla guerra di liberazione, con l'intento di promuovere la memoria degli avvenimenti legati alla Resistenza che vi hanno avuto luogo e di valorizzare il territorio con il recupero della viabilità rurale e il ripristino dei corsi d'acqua.
Il parco culturale prevede cinque percorsi tematici che permettono di apprezzare il valore naturalistico e storico di questo territorio. Grazie a cartelloni descrittivi collocati lungo i sentieri vengono ricordate le voci dei personaggi e raccontate le storie che hanno segnato per sempre questa terra.
Chiesa di Santa Brigida
La caratteristica chiesa di Santa Brigida si trova nell'omonima frazione di Pontassieve. Eretta secondo la tradizione sulla grotta in cui Santa Brigida si ritirò in eremitaggio verso il X secolo, al suo interno si conservano una tavola trecentesca raffigurante la Madonna in trono col Bambino e due angeli del Maestro di San Martino alla Palma, un ciborio datato 1483 e un pulpito in pietra serena del XVI secolo.
Salendo una scalinata ornata da sculture realizzate nel XIX secolo dal singolare sacrestano Pietro Montini, si raggiunge la grotta della Santa.
Santuario della Madonna del Sasso
Il Santuario della Madonna del Sasso deve il suo nome a una serie di miracolose apparizioni della Vergine avvenute nel 1484.
L'edificio, costruito nel 1490 al posto di un oratorio di origine medievale è stato più volte rimaneggiato e ampliato nei secoli successivi. La chiesa attuale è costituita da un oratorio inferiore e da uno superiore preceduto da un elegante portico seicentesco.
Nell'oratorio inferiore è conservata una tavola del primo Quattrocento raffigurante la Madonna con il Bambino e i Santi Giovanni Battista e Leonardo attribuita a Giovanni Benintendi detto il Ceraiolo.