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I primi documenti relativi alla chiesa sono antecedente alla nascita del castello e risalgono agli inizi del XIII secolo. Nella documentazione più antica la chiesa era denominata “Sant’Angelo a Sieve”, titolo che mantenne fino al Diciassettesimo secolo. Proclamata “prepositura” grazie all’accresciuta importanza del borgo, seguita alla costruzione della ferrovia, sul finire del Settecento fu completamente ricostruita. Gravemente danneggiata durate la Seconda Guerra Mondiale, fu restaurata negli anni Cinquanta. Al suo interno è conservata un’immagine molto venerata raffigurante La Vergine addolorata. Sull’altar maggiore era un tempo collocata la Madonna col Bambino di Beato Angelico conservata alla Galleria degli Uffizi.
